CIAO   FRANCO    

Mamma mia! Non è proprio possibile! Non ho ancora assorbito la "botta" perla perdita di mio padre che mi coglie d'improviso la perdita di un amico e posso solo dire: "Franco, no!" Ma non è possibile, non è giusto, lo so! Che osa mi resta di te? Il ricordo di una grande persona e di un caro amico e poi quel tuo sms sul telefono per gli auguri di Buon Natale: meno male che è anora lì perchè sono rapio a cancellarli. Ma il tuo non l'avevo tolto, tu sei sempre stato speciale, tu eri e sei un grande. Non potrò mai dimenticare la tua espressione quando mi incontravi e dicevi sempre: "Eh, chi c'è!" e non potrò mai dimenticare che ti diceo scherzosamente delle basette troppo lunghe e tu che dicevi che non si tagliano per nessun motivo. Sai bene, caro Franco, che ti ho offerto un piccolo appoggio quando il problema del piccolo Matteo era difficile ed ora -per fortuna- pare risolto, ma ho scritto a Sabrina perchè voglio che mi contatti se ha bisogno (abito vicino al Gaslini) e faccio con lei proprio come facevo ccn te.

Mi ricordo quando ti telefonai dopo il secondo mondiale vinto da Bettini: ti dissi di farla finita, se no si vinceva troppo e tutti ci avrebbero corso contro. Tu mi hai risposto che potevamo non vincere per un anno, ma poi i si doveva di nuovo impegnare a fondo per la medaglia d'oro. Ecco, eri davvero un grande perfezionista, una persona attentissima ai particolari, a tutte le piole cose ed agli "ultimi". Non a caso ho messo qui la foto che ti ritrae con Fabrizio Macchi e so della tua amicizia con Alex Zanardi, che hai aiutato tanto per le gare con l'hand-bike; queste persone, i osiddetti "diversamente abili" sembrano li ultimi, ma per te sono sempre stati i primissimi. più sei andato in alto, più ti sei buttato vero il basso, verso i problemi della gente di tutti i giorni.

Come non ricordarti corridore, eroe della Roubaix? Ti ricordi quando ti feci vedere le mie foto sul pavè e ne parlammo insieme? Tu mi hai trattato come chi ha vinto dieci Roubaix ed invece sei tu che ne hai vinte du e io zero; come dice l'amico Davide Cassani, in due abbiamo vinto due Roubaix: tu due ed io zero. Mi manchi Franco e manchi ancor di più ai tuoi cari, ma da lassù aiuta tanto Sabrina, una donna forte e coraggiosa ed aiuta Gianmarco e Matteo, per fortuna sufficientemente grandi da avere capito i veri valori della vita. Tu sei sempre stato di quelli per cui vale più una stretta di mano che mille contratti e questolo hai insegnatoai tuoi figli. Ah, Franco! Non te l'ho mai detto, ma ti voglio bene ed anche alla tua famiglia, ciao amico mio.

 

     CIAO FABIO 

Sai Fabio, sono passati tanti anni (quasi quindici) da quel maledetto giorno di luglio 1995 in cui tu rimanesti esanime a terra lungo quella discesa del Portet d'Aspet. Uno shock, un pugno in faccia, una sventola da k.o. Quando muore un ciclista dispiace sempre, ma se ciò avviene in gara e durante la gara più prestigiosa, allora è vera tragedia. E pensare che pochi anni prima avevi alzato i fiori per la vittoria olimpica: Casartelli medaglia d'oro! Dopo pochi anni eccoti lì a terra, esanime, con la pozza di sangue che scorre via come la tua vita ed il dottor Porte che cerca inutilmente di riportarti in vita. Invece la tua vita si è spezzata su un ceppo in cemento di quella discesa maledetta, purtroppo. Caro Fabio, ti assicuro che è proprio come se tutto fosse successo ieri e lo shock è ancora forte.

Sono molto contento di avere avuto l'opportunità di

incontrare i tuoi genitori: gente brava, umile, provata, molto provata dal dolore, un dolore forte, continuo. E tua moglie si è trasferita nelle sue zone di nascita perchè per lei era dificile continuare in un posto dove i ricordi sono pugnali ch entrano nel cuore. Fabio, caro Fabio, lo sai che tuo figlio Marco -si chiama proprio come il mio- ti assomigli

a? Quei capelli ricci e un po'ribelli sulla fronte, l'espressione birichina, ma una bontà d'animo incredibile, proprio come te. Il ciclismo ed il mondo avrebbero bisogno di gente in gamba come te ed invece dovete guardarci e guidarci da lassù. Noi la gente come te non la dimentichiamo, mai. Ti abbraccio.